mercoledì 14 settembre 2016

La storia di Vimodrone - Parte seconda




Una serie di foto "anticate" che ho scattato nella primavera del 2016,si nota a sinistra la Cascina Melghera,in centro Santa Maria Nova e a destra il Naviglio Martesana

Nel post relativo alla Storia di Vimodrone parte prima ero arrivata a scrivere di un ordinamento comunale dell'anno 1261 dove in un testo si leggeva che Vimodrone  è citato come comune negli "Atti del Comune di Milano". Da qui in poi leggendo il testo di A.Sozzani sulla storia di Vimodrone molti furono i signori che successero nel "distretto di Milano" come ad esempio Azzone Visconti. Verso la fine del 1300 Vimodrone era un possedimento della Famiglia Pozzobonelli per poi passare nel 1690 al casato dei Visconti di Modrone. Dal sito del Comune di Vimodrone si legge che dal censimento del 1751 emerge che il comune era un piccolo comunetto con una e piccola cassina detta Sartirana  . Nell'Ottocento a Vimodrone le cascine erano delle verie e proprie comunita' e si estendevano nel territorio confinando con altri paesi partendo da un agglomerato centrale che si estendeva dal Naviglio fino a via Sant'Ambrogio. Nel 1861 alla formazione del Regno d'Italia ,Vimodrone aveva ,secondo un censimento dell'epoca, ben 1.301 abitanti ed in base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 veniva amministrato da un sindaco ,da una giunta e da un consiglio ( dal libro di A.Sozzani ). L'anno successivo avvenne  tuttavia un fatto : il consiglio comunale del 16 Dicembre 1866 decise di non aderire alle disposizioni del Prefetto che ordinavano l'unione con il comune vicino Cologno Monzese . Nella delibera si legge questo "il consiglio comunale all'unanimita' di voti,ha dichiarato di non annuire a tale unione " . E cosi' il comune che erainserito nel  mandamento II di Monza ,circondario di Monza eprovincia di Milano , era amministrato da un sindaco ,da una giunta e da un consiglio. 


Logo che l'artista Vincenzo Gornati ha preparato in occasione dell'anniversario di tale delibera
La popolazione era perlopiu' dedita all'agricoltura ed anche alla coltivazione del gelso per la seta.  Ai primi del Novecento il paese stava crescendo poco a poco,costruzione di nuove cascine,corti e gia' dopo la seconda guerra mondiale il paese si sviluppo' intorno al vecchio nucleo centrale. Con la crescita economica dell'Italia si ebbe la necessita' (nell'hinterland milanese) di costruire caseggiati , inoltre con la formazione di varie aziende si ebbero maggiori possibilita' di impiego e quindi purtroppo l'abbandono delle terre. Tante furono le modifiche strutturali che ebbe Vimodrone tra questi stravolgimenti paesaggistici e' stata la deviazione del corso del naviglio negli anni '60 per costruire la linea metropolitana. Il vecchio ponte (si dice molto antico ) venne abbattuto per far fronte alla modernità che con una velocità immane trasformò il paese. Tante cascine vennero abbattute,altre lasciate in rovina ,poche recuperate. Forse una volta non era così forte l'idea di recupero come adesso ,si voleva costrure a tutti i costi per accogliere nuovi abitanti. 
Vimodrone ora : ci sono molti quartieri, eterogenei , tante persone  mi raccontano le storie intorno alle cascine dove sono nati e cresciuti, con un pò di nostalgia . Peccato per qualche cascina /casa abbandonate che essendo di proprietà privata nessuno può far nulla : Cascina Melghera, cascina Baiacucco, Cà del Tota . 


Anche questa foto anticata è della primavera 2016


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