venerdì 7 dicembre 2018

Panettone vimodronese ai gelsi bianchi

Si sà, quando arriva il Natale mi parte il trip dei dolci. Io ho un altro blog "Il supergolosomondodielly.blogspot.com" dove mi sbizzarisco con ricette dolciarie di tutti i tipi. Embè direte voi. Ecco, inizio a raccontare questa storia. Tempo fa passeggiando lungo il Naviglio Martesana mi sono imbattuta in questo albero:


....e delle persone stavano raccogliendo da terra qualcosa. Mi sono avvicinata ed ho chiesto cosa stessero raccogliendo (che curiosona). "Signora, stiamo raccogliendo i gelsi, questo è un albero di gelsi". La signora mi raccontò che in passato le piante dei gelsi erano presenti sul territorio poichè  le foglie (soprattutto del gelso bianco) venivano utilizzate in bachicoltura come alimento per l'allevamento dei bachi da seta. Il baco da seta in dialetto milanese si chiama  “bigàt” e in Lombardia l’allevamento del baco da seta si sviluppò  dalla metà del 1700 alla metà del 1900, da fonti tramandate si sà che i bachi erano riposti in una cassetta, coperta con panno di lana, esposta al sole o,
in mancanza, sotto la coperta del letto, precedentemente riscaldata. Il loro sviluppo durava un mese, tra maggio e giugno. Le foglie di gelso erano un alimento per i bachi da seta.


Ecco la foto sopra dei gelsi bianchi e neri. Questi frutti sono della famiglia delle Moracee e sono ricche di principi attivi come Vitamine,potassio,ferro e calcio. Dopo averle assaggiate, sono veramente deliziose, ho pensato di cercarle nei supermercati ( è difficile trovarli freschi) e utilizzarli nella pasticceria. Casualmente pochi giorni fa ho trovato i gelsi bianchi essiccati e così mi è venuta l'idea di fare un dolce e dato che siamo nel periodo natalizio, perchè non usarli al posto della classica uvetta ????? Detto fatto, sostituito i due ingredienti, la ricetta del panettone è riuscita così bene che ho divulgato la ricetta sul mio blog e fatto anche un video con tutti i passaggi. Ecco la foto del mio Panettone vimodronese ai gelsi bianchi:


E questo è il link del video : https://www.youtube.com/watch?v=h9UQWKbHt7g


BUON NATALE 

martedì 6 novembre 2018

Cippo di via Roma detto della Crocetta

Passeggiando in via Roma all'incrocio con la strada Padana Superiore a Vimodrone, si può incontrare un Cippo, detto anche Crocetta. 


Il  Cippo
Ma che cos'è un cippo ???? Il cippo è un tronco di colonna o di pilastro, senza capitello e per lo più con iscrizione, eretto come monumento funerario o per altro uso ad es. dedicando il passaggio di un personaggio importante o di un imperatore in un determinato luogo....
Facciamo un salto nel passato, un bel balzo indietro. Siamo nel 1572 e a Milano tra le figure prestigiose, quella più importante era sicuramente quella di San Carlo Borromeo. Figura ecclesiastica di notevole rilievo, San Carlo era un uomo devoto che viveva in ascetica povertà, infatti la sua azione pastorale era rivolta alla cura delle anime e alla moralizzazione dei costumi. Promuoveva riti liturgici, preghiere collettive, processioni. Per lui la fede, l'identità e la coesione sociale soprattutto dei ceti più popolari erano valori importanti. Tutto ciò provocò contrasti con i personaggi importanti dell'epoca. A Milano rinnovò molte chiese e si impegnò nelle visite pastorali.


Ecco la targhetta del cippo

Ed ecco che il 23 Gennaio del 1572 passo' anche qua a Vimodrone. 
Da qui il cippo o crocetta come  ricordo della visita pastorale di San Carlo Borromeo del 23 gennaio 1572.
Sempre interessante scoprire momenti storici del proprio paese,ricostruire anche le figure importanti della storia come quella di San Carlo Borromeo. Come potete osservare ho fotografato sia il cippo  che questa pietra con le indicazioni di Vimodrone e di Cologno....tuttavia non saprei dirvi se è una pietra recente o più datata. Mi informerò sicuramente.
Un saluto a tutti e alla prossima storia.



martedì 31 luglio 2018

Gino....L'airone cenerino

Ormai è noto...dopo aver dato il nome a Camilla la nutria che circola beata lungo il Naviglio Martesana ora tocca all'airone cenerino. Anche a lui (o lei) ho dato un nome. Gino l'ho conosciuto tempo fa. Era il 2016, aprile, il Martesana era stato "prosciugato" per la pulizia del Naviglio. Quel giorno, complice una bella giornata, armata della mia immancabile macchina fotografica mi sono fatta una bella passeggiata pomeridiana. Avete presente quelle belle giornate primaverili con l'aria frizzantina , ecco proprio quelle. Una passeggiata fino a Cernusco e ritorno. E proprio nel ritorno eccolo... lui...... zompettava placido nel Naviglio prosciugato.


Ho scattato foto a più non posso, felice come una Pasqua, mi ha trasmesso una emozione incredibile anche perchè non mi era mai capitato di vederlo così vicino e quindi di fotografarlo. Quando quest'anno ho partecipato ad una piccola mostra in Santa Maria Nova ,"Emozioni sul Naviglio", scegliendo le foto ho voluto inserire anche l'airone . Gli ho dedicato anche un pensiero, una dedica (così anche per le altre foto presenti alla mostra).


Ogni tanto Gino si fa vedere dalle nostre parti. Infatti l'airone, il cui nome sarebbe Ardea cinerea, predilige dei luoghi in Italia come ad es. la Pianura Padana, soprattutto lungo i fiumi e in alcune zone della Lombardia, in Piemonte, nel Veneto, in Toscana e nelle Marche. Si nutre di pesci, rane, girini, bisce d'acqua, crostacei, molluschi, insetti acquatici, piccoli mammiferi e di piccoli di altri uccelli (cit.wikipedia). Non è un caso che il nostro trovi qua nel nostro Naviglio tutte queste leccornie.
Domenica 29 luglio nonostante la calura estiva decido di fare una passeggiata mattutina. Esco verso le 9,30 non pensando minimamente di incontrarlo, ed invece (donna di poca fiducia) eccolo là.


Insieme a germani e gallinelle, beato si stava lavando il piumaggio. E quindi vai di shooting. Appostata per almeno due ore, ho scaricato la batteria della macchina fotografica giusto per darvi un'idea, ho voluto cogliere momenti di natura...non proprio selvaggia ma nostrana. Bellissimo e meraviglioso. 
La sequenza di foto e filmati li ho raccolto in un video del mio canale youtube che inserisco qua sotto. Vale la pena vederlo. Gino....il mio amico cenerino  😊


sabato 5 maggio 2018

Metropolitana di Vimodrone



Oggi è il 5 Maggio, ed è "compleanno" della nostra stazione metropolitana.

Vediamo un pò la storia : la stazione di Vimodrone venne attivata il 5 maggio 1972, come parte della tratta Milano-Gorgonzola delle linee celeri dell'Adda. La linea fu inizialmente servita dai tram per Vaprio e per Cassano; dal 4 dicembre 1972 venne servita dai treni della linea 2 della metropolitana di Milano, prolungati dal vecchio capolinea di Cascina Gobba al nuovo di Gorgonzola ( cit. Wikipedia). Inizialmente esistevano le cosiddette "Linee celeri dell'Adda", in funzione dal maggio 1968 fino a Gorgonzola, sostituivano la tranvia interurbana per Vaprio e Cassano. Dopo pochi anni (dicembre 1972) la tratta fu percorsa dai treni della metropolitana, sostituendo con autobus la tratta per Cassano e mantenendo i tram interurbani sulla tratta terminale Gorgonzola-Vaprio d'Adda. Nel febbraio 1978 anche quest'ultima fu soppressa, sostituita da autobus. Per questo motivo, la linea è stata la prima di Milano, e finora l'unica, che presenta due tratti in superficie, rendendola anche, con i suoi 40,4 chilometri, la più lunga della rete. Nella tratta interurbana, infine, le stazioni sono state realizzate in superficie e in parte con metodi economici, ricorrendo a strutture prefabbricate. (Wikipedia).
Una ulteriore ricerca su internet, mi ha fatto scoprire questo : "Stando all'ATM, quello di Vimodrone è stato infatti il primo impianto di comunicazione doppia in Europa ad essere stato posato direttamente su una platea di calcestruzzo". ...Curioso il fatto come nonostante l'impianto fosse stato già installato nel 1964, tre anni dopo risultasse ancora manuale (e pure privo di aghi elastici). Da notare infine come alla sua sostituzione si sia deciso di ritornare alla soluzione tradizionale con traversine in legno, molto più "pratica" e meno dispendiosa ( dal sito www.sycrapercity.com).
Inserisco foto prese dal sito www.skyscrapercity.com veramente,  per chi volesse avere informazioni più dettagliate.
Invece per quanto riguarda Cascina Burrona : la stazione venne attivata il 5 maggio 1968, come parte della tratta Milano-Gorgonzola delle linee celeri dell'Adda. Si tratta di una delle quattro stazioni non previste nel progetto iniziale, e realizzate a lavori già iniziati con elementi prefabbricati.La linea fu inizialmente servita dai tram per Vaprio e per Cassano; dal 4 dicembre 1972 venne servita dai treni della linea 2 della metropolitana di Milano, prolungati dal vecchio capolinea di Cascina Gobba al nuovo di Gorgonzola ( sempre da Wikipedia).


Dal sito www.skyscrapercity.com osservando questo opuscolo si nota che : nell'opuscolo di presentazione delle Celeri (1958) risulta una fermata "Cascina Molinetto"che non è mai stata realizzata, si tratterrebbe forse  di una cascina dove ora si troverebbe l'odierno Molinetto Country club 












immagine di valore veramente storico:
Vimodrone Linee celeri dell'Adda, 1967 (costruzione)
Altra foto fantastica :

Sempre dal sito www.skyscrapercity.com
Curiosa è la storia su rotaia, tram, metro . Se siete interessati  all'evoluzione dei mezzi di trasporto vi inserisco il link dove trovare notizie molto interessanti.
http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1438887&page=275


Spulciando sul sito www.lagobba.it  ho trovato una foto di un incidente tra celeri a Vimodrone





martedì 10 aprile 2018

Incontri "bizzarri" lungo il Naviglio

Le belle giornate ti invogliano ad uscire, a godere della natura. Ai primi tepori primaverili la voglia di fare passeggiate lungo il naviglio è forte. Qualche giorno fa,complice una bella giornata, il naviglio era un tripudio di gente che passeggiava, correva o andava in bici. Armata della mia Olympus mi godevo la camminata, osservando intorno a me la natura e qualcosa che valesse la pena fotografare.
Ed eccola lì......quel qualcosa....... A qualcuno fa repulsione, ribrezzo. A qualcuno piace. Io francamente non ho capito se mi piace o meno......Parlo della Nutria, "Roditore dei Miocastoridi ( Myocastor coypus ), detto anche coipo, castorino e castoro delle paludi, originario dell'America meridionale e introdotto in molti paesi come animale da pelliccia, simile al castoro da cui differisce per la coda che ricorda quella dei topi" cit. wikipedia.
Quindi un brutto topaccio o un simpatico castorino ???

Ecco la  Nutria sguazzante nel Naviglio
Beh ... sta di fatto che appena la vedi nuotare hai un momento di perplessità, bella o brutta, simpatia o ribrezzo. Le nutrie secondo Wikimedia commons  hanno un'indole piuttosto docile e non sono aggressive.
Tra l'altro nuotano velocissimamente

Tuttavia secondo alcuni esperti diverse sono le responsabilità di questo roditore tra le quali : minaccia alla biodiversità, distruzione delle rive fluviali, danneggiamento delle colture agricole, diffusione della leptospirosi.  Riporto quanto espongono tali esperti.
Comunque tornando alla nostra amica, che potrei chiamare Camilla, l'ho seguitae pedinata. Nonostante sia velocissima sono riuscita a farle uno shooting di tutto rispetto. Si è messa in posa, fatto toilette ( sì è una femmina), e poi con nonchalance Camilla ha ripreso il suo viaggio . Se non fosse per la coda da topona direi che sì, Camilla mi piace. Ecco tutte le foto




















































giovedì 22 febbraio 2018

Naviglio Martesana

Non è il solito post sul Naviglio....o meglio, lo è ma trattasi di un libro sul Naviglio Martesana che ho scoperto da poco. E precisamente questo :

Ecco il libro 
Chi me l'ha suggerito e poi trovato in biblioteca a Vimodrone è una conoscente. Parlando con la signora del nostro river, lei mi ha spiegato che nel lontano 1989 suo marito aveva studiato e "girato" il naviglio martesana in lungo e in largo a piedi, in bici e addirittura in canoa; poi ha scritto un libro insieme ad altri appassionati della storia del Navilet. Insomma è stata per me una vera rivelazione e stupore. La copertina riproduce un albero che conosco molto bene perchè è del quartiere Martesana, ma nella foto ovviamente le case non ci sono perchè costruite molto tempo dopo (2006).
In questa mia foto il quartiere Martesana ora con l'albero sempre presente
Il libro è stato quindi scritto dai Sig. Umberto Montecorboli (testi) Franco Maria Vignati (fotografie), Emilio Bolgiani  (ricerche storiche), ed infine per la grafica Capellini e Gabos. 
Leggo e cito come introduzione del libro "L'idea della realizzazione di quest'opera è scaturita dalla volontà di partecipare con una testimonianza tangibile alle manifestazioni per l'anno europeo dell'ambiente. Il volume vuole essere uno stimolo alla salvaguardia e alla valorizzazione di quell'importante area che è la Martesana come luogo della nostra vita,delle nostre tradizioni,della nostra cultura e della nostra operosità. " Carlo Giglioni
Il mulino che si trova al confine con Segrate nella località Cassinella
Ho letto con attenzione e sono rimasta veramente colpita dall'escursus del libro e del tragitto con tanto di cartine, piantine e spiegazioni dettagliate dei vari punti da Milano a Vaprio d'Adda. 



Vale la pena leggere questo libro, un modo per conoscere meglio la zona ma anche per capire cosa è cambiato dai primi anni '90 ad oggi. Grazie a questa gentile signora e a suo marito che mi hanno dato ulteriori informazioni scoprendo sempre di più novità sul Martesana.
Il Naviglio Martesana
Con.Tec engineering spa
chiaro e nero editore
Il ponte della metropolitana a Vimodrone